La ragazza tranquilla: riflessioni sul film "The quiet girl"
La protagonista di questo delicato film irlandese è una ragazzina tranquilla, taciturna, "quiet" appunto.
Il suo essere dimessa, il suo stare in disparte all'interno di una famiglia povera e numerosa in cui non solo non è considerata, vista ma in cui viene vissuta da tutti come quella strana, che non parla mai, è frutto di una strategia di sopravvivenza, per quanto inconsapevole. Cait ha infatti "imparato" a stare nell'ombra per non dare problemi.
Ma la "strategia"non funziona perchè questa sua modalità relazionale irrita, disturba, soprattutto le sorelle e il padre.
Per il padre infatti è solo la "vagabonda" (Cait è usa nascondersi sia in casa sia fuori, costringendo i familiari ad accorgersi finalmente di lei). La definisce così anche davanti all'amante con cui parla di lei come se non fosse presente, in una scena molto esplicativa del film.
In una famiglia in cui ci sono già tre figlie e uno in arrivo, Cait è una sorta di peso, solo una bocca in più da sfamare (il padre dice di lei ai parenti, a cui la lascerà per il periodo estivo, che se non staranno attenti mangerà anche il tavolo perchè ha un grande appetito e in più appunto che non è per niente di compagnia, essendo taciturna.)
Quando Cait va via, le sorelle non si scomodano a salutarla e quando torna dicono fra di loro solo "ah è tornata". Una sorta di Cenerentola moderna e, come la protagonista della fiaba, molto più bella di loro (ha un viso angelico).
Il film ha in effetti molti temi in comune con le fiabe che ci raccontavano da piccoli: un ambiente in cui crescere deprivato, soprattutto a livello affettivo, le sorelle cattive, l'occasione per la protagonista di vivere una realtà migliore che le cambierà la vita e che le farà capire cosa vuol dire non solo essere visti ma anche rispettati ed amati.
La pellicola ha un ritmo lento e pone l'accento sulla ritualità di piccoli gesti carichi di significato, soprattutto a livello simbolico: la donna a cui viene affidata appena arriva le fa un bagno caldo pulendola con dedizione, le spazzola i capelli per renderli più lucenti, la accompagna al pozzo per prendere l'acqua tenendola per mano, la chiama affettuosamente "piccola" .
Anche il "nuovo papà" svolge una funzione molto importante in questo viaggio di scoperta: la valorizza, la valida, sottolineando sia a lei sia ai suoi genitori alquanto interdetti a cui la riporta a casa, l'importanza di dire le parole giuste e non straparlare e quanto sia una ragazzina adorabile.
Un film delicato fatto di piccole cose, di silenzi pieni di senso e di significato, in grado di farci riflettere ed emozionare.
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