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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Riusciamo a mollare, a lasciare andare le cose?

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Vince chi molla , la bellissima e delicata canzone di Niccolò Fabi, autore di canzoni piuttoste profonde ed intimiste, ci fa riflettere sulla nostra capacità di lasciare andare o no le cose. Come ho già scritto in questo blog, le canzoni toccando delle nostre corde emotive, evocando dei ricordi, delle sensazioni, ci smuovono cose anche ad un livello molto profondo con un'immediatezza incredibile, come poche altre forme d'arte riescono a fare, aiutandoci a capire più noi stessi.  Più che una canzone è un viaggio quasi in una dimensione spirituale che ci racconta che la vita è un viaggio di conoscenza, che non ha mai fine, un processo costantemente in divenire.  E, come canta Fabi, per ogni viaggio è meglio avere un bagaglio leggero. Il titolo è un po' paradossale ma mollare è qui inteso non nel senso di arrendersi, ma appunto di concederci di lasciarci andare, di riuscire anche a fare pulizia delle cose che non ci sono più necessarie.  Ci fa ribaltare la prospettiva: perchè

La solitudine di Van Gogh è anche un po' la nostra

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Il film del 2018 su Van Gogh mi ha colpito molto a livello emotivo e profondamente commosso perchè ho sentito tutta l'intima e profonda solitudine del pittore e soprattutto dell'uomo, il suo forte bisogno di essere amato, riconosciuto, fondamentalmente visto come essere umano, nelle sue fragilità, vulnerabilità estreme.  Ho sentito ed empatizzato con  questo suo bisogno così istintuale di essere parte della natura, di essere dentro al paesaggio, ai fiori, ai campi che ritraeva, tanto da sottoporre il suo fisico, già così duramente provato dall'inedia, a lunghissime escursioni per le colline e le montagne della Provenza dove ha condotto l'ultimo periodo della sua vita, così travagliata.   Credo che sia per questi motivi che i suoi quadri siano così tanto amati, e le mostre a lui dedicate siano sempre meta di una sorta di pellegrinaggio artistico, ma anche sentiti in modo così coinvolgente  dagli appassionati d'arte, e non solo, come se le sue pennellate così materic

La necessità di guardarsi dentro : "La verità" di Brunori Sas

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Mi p iace ascoltare La verità  di Brunori (premio Tenco nel 2017) per farmi scuotere dalle sue parole poichè tratta temi piuttosto profondi, ma in modo leggero ed ironico: che è poi uno dei migliori modi per riuscire a guardarsi dentro con sincerità e senza false ipocrisie. Proprio come dice Dario Brunori in un'altra bellissima canzone, dal titolo "Canzone contro la paura" , che " a volte anche solo una stupida canzone basta a ricordarti chi sei ".   I temi de La verità sono sia psicologici sia filosofici: la paura di mordere la vita, di rischiare, la necessità, e direi anche l'urgenza, di cambiare, il bisogno di poter uscire dalla propria zona di comfort, la rimozione del dolore (purtroppo sempre più presente nella nostra società). Brunori già dalla prima strofa ci spinge a guardarci dentro invitandoci a tuffarci nella vita, a correre dei rischi, a superare le disillusioni che sono inevitabili, cantando:  Te ne sei accorto, sì che parti per scalare le mont

Inside out: il mondo delle emozioni

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    Questo film d'animazione della Pixar andrebbe visto da tutti perchè tratta con ironia e in modo intelligente un tema molto importante: il variegato mondo delle emozioni. Io lo trovo geniale e mi capita a volte di parlarne durante le sedute con i miei pazienti perchè riscontro sempre più che c'è in alcune persone come una sorta di analfabetizzazione delle emozioni , una difficoltà sia a riconoscerle sia ad esprimerle. Spesso le emozioni infatti le riconosciamo solo nel momento in cui ne siamo sopraffatti (quando magari abbiamo un'eccessiva paura di qualcosa o quando ci arrabbiamo troppo) ma esse svolgono una funzione molto importante perchè ci aiutano a percepire il mondo e vanno a strutturare anche il nostro senso morale.   Tendiamo anche a considerarle in antitesi con la razionalità, in una dicotomia rigida: o si è una persona razionale oppure emotiva. Ma una cosa non esclude l'altra!  Noi abbiamo infatti una parte del cervello, che si chiama sistema limbico