La necessità di guardarsi dentro : "La verità" di Brunori Sas


Mi piace ascoltare La verità di Brunori (premio Tenco nel 2017) per farmi scuotere dalle sue parole poichè tratta temi piuttosto profondi, ma in modo leggero ed ironico: che è poi uno dei migliori modi per riuscire a guardarsi dentro con sincerità e senza false ipocrisie.

Proprio come dice Dario Brunori in un'altra bellissima canzone, dal titolo "Canzone contro la paura", che "a volte anche solo una stupida canzone basta a ricordarti chi sei".  

I temi de La verità sono sia psicologici sia filosofici: la paura di mordere la vita, di rischiare, la necessità, e direi anche l'urgenza, di cambiare, il bisogno di poter uscire dalla propria zona di comfort, la rimozione del dolore (purtroppo sempre più presente nella nostra società).

Brunori già dalla prima strofa ci spinge a guardarci dentro invitandoci a tuffarci nella vita, a correre dei rischi, a superare le disillusioni che sono inevitabili, cantando: Te ne sei accorto, sì che parti per scalare le montagne  E poi ti fermi al primo ristorante e non ci pensi più? Te ne sei accorto che tutto questo rischio calcolato toglie il sapore pure al cioccolato e non ti basta più?

Se infatti calcoli troppo non osando mai, se tendi a controllare troppo le cose, invece di riuscire a prenderle per come vengono, per come sono, rischi appunto di togliere sapore alle cose, anche a quelle che ti piacciono di più!

Due frasi molto profonde contenute in questa canzone del cantautore cosentino sono:" il dolore serve proprio come serve la felicità" e "morire serve anche a rinascere". 

 E' proprio così: il dolore ci serve, quasi come ci serve l'aria per respirare. Ed è necessario accoglierlo per poter diventare esseri umani migliori. Negarlo o rimuoverlo, perchè magari ne siamo  terrorizzati, non solo non ci potrà aiutare, ma anzi ci danneggerà perchè non sarà servito a niente e ci avrà comunque segnato lo stesso. 

Invece potrebbe rappresentare un'ottima occasione appunto per migliorarci come persone ed anche per aumentare la fiducia in noi stessi. Se infatti saremo stati in grado di immergerci dentro e di uscirne (perchè niente è per sempre) potremo riuscire a credere più in noi stessi, nella nostra capacità di resistere agli scossoni della vita, a fidarci di noi e la nostra autostima non potrà che uscirne rafforzata.  

Avere accolto, abbracciato e magari superato il dolore farà anche aumentare il nostro senso di autoefficacia nel percepirci maturati, magari migliori e ci permetterà, più avanti nel tempo, di guardare a quel momento, così difficile per noi, in modo sicuramente più distaccato e come ad una parte però essenziale, fondamentale della nostra vita, perchè appunto morire sarà servito a rinascere, come accadde alla fenice rinata dalle proprie ceneri

Te ne sei accorto, sì
Che parti per scalare le montagne
E poi ti fermi al primo ristorante
E non ci pensi più
Te ne sei accorto, sì
Che tutto questo rischio calcolato
Toglie il sapore pure al cioccolato
E non ti basta più

Ma l'hai capito che non serve a niente
Mostrarti sorridente
Agli occhi della gente
E che il dolore serve
Proprio come serve la felicità

Te ne sei accorto, sì
Che passi tutto il giorno a disegnare
Quella barchetta ferma in mezzo al mare
E non ti butti mai
Te ne sei accorto o no
Che non c'hai più le palle per rischiare
Di diventare quello che ti pare
E non ci credi più

Ma l'hai capito che non ti serve a niente
Sembrare intelligente
Agli occhi della gente
E che morire serve
Anche a rinascere

La verità È che ti fa paura
L'idea di scomparire
L'idea che tutto quello a cui ti aggrappi prima o poi dovrà finire
La verità
È che non vuoi cambiare
Che non sai rinunciare a quelle quattro, cinque cose
A cui non credi neanche più


Commenti

  1. Eh, sì! Sono proprio le brutte esperienze quelle che ci fanno crescere di più. Col tempo, poi, anche se (per fortuna!) si tende a dimenticare la sensazione di dolore immediato, quella che rimane è comunque sempre una lezione che ci servirà per andare avanti e per affrontare meglio le difficoltà della vita.
    E anche in questi tempi di pandemia, con un disagio generale che non finisce più, bisogna cercare di non piangersi addosso e farsi forza. I più "bravi" e audaci, riescono addirittura ad approfittarne per cambiare vita. E in meglio!

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    1. Si, a volte la sofferenza oscura le nostre vite, ma quando troviamo quel varco, che a un certo punto arriva, per un raggio di sole scopriamo nuove vie da percorrere. È proprio una cosa strana il dolore: nessuno lo vorrebbe provare mai, eppure anch'esso è necessario per crescere ed evolvere.

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