Il film Doppio passo: la crisi psicologica di un calciatore che perde il lavoro





 Ho visto questo film in un piccolo cinema d'essai in una zona piuttosto movimentata di Torino.

Un'opera prima italiana piuttosto interessante che ha come protagonista un calciatore, Il capitano, non più giovanissimo, di una squadra, la Carrarese, appena promossa in serie B.
A Claudio, interpretato da un ottimo Giulio Beranek, abituato ai successi sportivi e sposato con una bella moglie e padre di un bambino, però non rinnovano inaspettatamente il contratto.
Da qui avrà inizio un viaggio che lo porterà in un gorgo sempre più profondo, complice il fatto che per realizzare il sogno condiviso con la moglie di aprire un ristorante, si indebita con un amico che gli concede un prestito.
Molto interessante, dal punto di vista psicologico, è il rapporto di sudditanza che si viene a creare con l'ambiguo amico che si rivela un uomo cinico e senza alcun scrupolo morale, interpretato dal bravissimo Giordano De Plano.
Mi ha ricordato il film del 1990 Bad Influence con Rob Lowe e James Spader e, per certi versi, anche L'imbalsamatore di Matteo Garrone.
A tratti un film giallo con una tensione narrativa crescente ha come tempi psicologici il senso di sconfitta (Claudio si si sente dire dal suo presidente che è "disutile"), la disillusione del protagonista ma anche la sua grande voglia di riscatto.
Un film ottimamente interpretato con un ritmo crescente che lascia allo spettatore una sensazione di amarezza di fondo.

 

 


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