L'arte di narrare storie attraverso la fotografia

Tartarughe giganti. Salgado
Leopardo. Salgado

Amazzonia. Salgado 
Donna della tribù Himba, Namibia. Salgado 

Sebastiao Salgado, il grandissimo fotografo brasiliano testimone di quest'epoca così tormentata, attraverso le sue foto ci fa conoscere la forza e la potenza della Natura, così com'è ancora, in posti rimasti vergini, selvaggi, la forza e la potenza degli animali, la bellezza dell'essere umano, interconnessi gli uni agli altri in un Sistema aperto, dove quello che accade all'una si riflette inevitabilmente sugli altri. 
Questo concetto è uno dei punti cardine del suo grande progetto fotografico, che ha un nome quanto mai esplicativo, "Genesi ": un'ode alla bellezza della Terra che va amata, rispettata, protetta, ripartendo appunto dalle origini. 

Alcune fotografie di Salgado sono come lame che si incidono nella carne di chi le guarda per la loro forza dirompente, soprattutto quelle che ritraggono le popolazioni afflitte dai disastri della guerra, delle carestie, dalla disperazione: guardiamo quei volti scavati, emaciati, quegli occhi che ci parlano e quello che ci rimandano è tutto il male del mondo, tutta la sofferenza fisica e psichica che sta provando una buona parte dell' umanità.

Le foto di Salgado, vere e proprie opere d'arte, raccontano mondi, storie, magari il più delle volte a noi sconosciuti: ritratti di bambini, donne, anziani, animali, paesaggi. E' un tutt'uno: le cose inanimate, la vegetazione, i corsi d'acqua diventano animati e quasi tridimensionali, come se ci potessero venire incontro. Gli sguardi fieri degli animali puntano dritto a noi coinvolgendoci.

Le sue immagini narrano mondi altri che, attraverso il nostro sguardo attento, impariamo a conoscere e con cui dobbiamo confrontarci, anche se l'immagine può essere molto dura. Non c'è però mai violenza, nè compiacimento, c'è invece intensità, ricchezza, grandissima umanità.

La fotografia, infatti, come altre forme d'arte, può scuotere le nostre coscienze, invitandoci a riflettere, a sentirci forse anche migliori, almeno per un po', visto che riusciamo ad essere più empatici, più sensibili, già solo per il fatto che diventiamo più consapevoli di quello che è accaduto e che sta accadendo anche non molto lontano da noi.

Ecco la fotografia, altra mia passione, può avere questo scopo: di offrici uno sguardo su una realtà diversa da quella a cui siamo abituati, con cui abbiamo il dovere di confrontarci e quindi ci può rendere più consapevoli, più tolleranti, più curiosi verso l'altro da noi. 

Nel caso delle fotografie di Salgado è uno sguardo particolarmente sensibile, empatico, caldo, avvolgente, poetico ed è per quello che suscitano in noi emozioni anche molto forti ed intense.

Come molto intenso e di grande impatto visivo è il bellissimo film-documentario di Wim Wenders "Il sale della terra" che dovrebbe essere visto anche dai più giovani come opera educativa, pedagogica.

In esso viene raccontata la storia di Salgado attraverso le sue opere grazie anche al prezioso lavoro del figlio Juliano in un bianco e nero spettacolare. 

Molto intensa e quasi epica è la scena iniziale ambientata nella miniera d'oro a cielo aperto del Brasile, in cui i cercatori del prezioso metallo sono un tutt'uno con la terra ed il fango di cui sono completamente intrisi: il colore è livido, ma è caldo, emozionale, evocativo. Pura poesia!

Salgado si racconta così: "Questa è la mia fotografia: rispettare e mostrare una storia. Non sono stato spinto dalla voglia di fare belle foto o di diventare famoso ma da un senso di responsabilità. Io scrivo con la macchina fotografica, è la lingua che ho scelto per esprimermi e la fotografia è tutta la mia vita. "

Fotografare è appunto l'arte del narrare un storia, la propria, la nostra, che ci permette di esprimerci. 






 

Commenti

  1. Credo che questa raccolta fotografica sia una delle più belle che io abbia mai visto. La potenza che emana è stupefacente e disarmante. Mi fa pensare alla resilienza e alla forza generatrice di una madre per eccellenza, la Terra.

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